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180
Fotografie
ritrovate
60
Immagini con la presenza dei lavoratori
100
Anni di attività delle
Officine Reggiane
PERCHÈ RES DERELICTAE?
LA NASCITA DEL PROGETTO
La nascita di questo progetto è completamente frutto del caso: tutto ha inizio nell'estate del 2019, in seguito al ritrovamento fortuito di materiale fotografico in stato di abbandono, giacente nei locali sotterranei dell'Ex Archivio delle Officine Reggiane. Dopo 10 anni dall’evacuazione dell’archivio delle Officine Meccaniche Reggiane siamo scesi nel sottosuolo della fabbrica scovando ciò che è rimasto per lungo tempo "sul fondo".
FOTOGRAFIA INDUSTRIALE
Le fotografie, esposte al contatto con agenti esterni, hanno subito un processo di deterioramento che ne ha in gran parte modificato l’aspetto dando vita a composizioni astratte non intenzionali, in cui permangono tuttavia elementi fotografici che permettono di riconoscere il soggetto originario: l'uomo, la fabbrica e la tecnologia. È dunque questa la narrazione che il luogo fa di se stesso, tramite ciò che è rimasto giacente sul fondo, rielaborando in modo del tutto autonomo la propria memoire.
Lo scioglimento dei pigmenti, l’azione delle muffe e la parziale macerazione della carta intervengono quali ornamenti casuali del tempo: una "mano invisibile", raffinata e sapiente, capace di impreziosire ciò che è stato abbandonato (e dimenticato).
JOLIE LAIDE
Questo straordinario processo ha dato vita ad un'inedita iconografia fotografica Jolie Laide [marcia e sublime], sospesa tra l'onirico ed il surreale, capace di strappare all'oblio i frammenti della memoria di un luogo simbolo della storia sociale del '900, e di restituirceli con una potenza estetica e visiva sconvolgente.
Negli anni '40 le Reggiane sono state uno dei luoghi della città più toccati dalla guerra.
Negli anni '50 sono state luogo simbolo del conflitto nel mondo del lavoro.
Oggi, in un mondo globalizzato, con l'abbandono e con l'occupazione informale da parte di numerosi migranti senza dimora, le Officine Reggio Emilia si sono trasformate in luogo della conflittualità sociale.
Res Derelictae
istituto giuridico del diritto romano secondo il quale la proprietà dei beni mobili che non sono proprietà di alcuno si acquistano con l'occupazione.
Tra le 180 fotografie ritrovate colpisce la presenza di un comune denominatore: i lavoratori delle Officine Reggiane. Le immagini degli operai vengono sbalzate al di fuori del contesto della foto d'epoca quasi a suggerire un’impossibilità dell’oblio di quella operosa umanità che un tempo popolava questi spazi.
Tale ridefinizione, frutto dell'abbandono, lavoro del tempo, può essere messa simbolicamente in relazione con la vita della fabbrica dal momento in cui furono scattate le fotografie ad oggi.
Numerosi gli interrogativi che si vogliono sollevare con l’esposizione di queste immagini ritrovate.
Primo tra tutti: la fabbrica ha veramente smesso di produrre?
E di conseguenza quali sono i prodotti attuali?
Com'è cambiato il significato della fabbrica da allora ad oggi?
Di quali valori si è fatto simbolo il luogo Reggiane nel corso del tempo?
Si tratta di domande ancora aperte e attuali, attraverso cui è possibile tracciare un filo conduttore: il conflitto come elemento intrinseco della trasformazione.
E ancora, può esistere un capitale (fotografico, artistico, umano) "marcio e sublime" da riscoprire in un luogo abbandonato?
Cosa si cela sotto al senso comune del degrado che ricopre le molteplici narrazioni possibili come uno strato d’acqua stagnante che impedisce di vedere oltre?
La fabbrica continua a vivere e ad arricchire l'immaginario di una città che osserva sé stessa in divenire.
CHI SIAMO
Dario Tarasconi
Montecchio Emilia, 10.11.1988
Frequenta il Liceo delle Scienze Sociali presso l’Istituto “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, successivamente la Facoltà di Scienze della Cultura ed Epistemologia delle Scienze Umane presso il dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Il suo percorso artistico comincia nella seconda metà degli anni 2000.
Espone presso spazi cittadini della sua città e nel 2017 partecipa ad una collettiva a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (RE), esponendo con artisti locali tra cui Mario Pavesi.
Nel 2019 viene scelto tra gli artisti emergenti italiani dalla galleria Orler per il progetto Affordable Art Point.
Vive e lavora a Reggio Emilia.
Andrea Scazza
Reggio Emilia, 04.09.1985
Laureato in Scienze Politiche all’ateneo felsineo si specializza in Conflict Resolution presso il dipartimento di Peace Studies alla Bradford University.
Dai primi anni 2000 inizia a dipingere come writer; dal 2012 alle ex Officine Reggiane insieme ad altri writers e artisti di strada.
Partecipa all’organizzazione di jam pittoriche in luoghi vari della città e presso le ex Officine Reggiane, tra cui la ‘Jam R60’ in occasione dell’anniversario dell’occupazione della fabbrica.
Collabora con progetti educativi mediante l’uso di pittura e graffiti.
Vive e lavora a Reggio Emilia.